L’artista siciliano Francesco Balsamo (Catania, 1969), presenta l’ultima serie di lavori realizzati con tecniche miste su tavola e su carta che ben documenta una ricerca dalle forti componenti psicologiche ed esistenziali, strettamente connesse alla sua particolare inclinazione alla poesia e alla letteratura.

Attraverso un’indagine sul linguaggio, sia esso di tipo verbale o visivo, (i titoli dati alle sue opere sono in questo senso evocativi), l’artista coglie nelle figure anonime e spersonalizzate di insonni, lunatici, orfani e soldati un’umanità muta, in stato di veglia, in attesa di un qualcosa che verrà ma al di fuori della volontà individuale. Ciò che si dispiega in queste opere è dunque un tempo indefinito, immobile, che solo l’arte è in grado di cogliere e concretizzare in immagine.

“La pace sorda” è il titolo della mostra ed è lo stesso artista a definire le sue intenzioni affermando che: “Il concetto di pace come “non-turbamento”, in senso psicologico, è quello che maggiormente m’interessa, una condizione di tranquillità o quiete, ma appunto, sorda. Impassibile al tempo perché fuori dallo scorrere del tempo. Imperturbabile come solo possono essere le figure dipinte. La pace sorda è quasi un “paradosso”, un ossimoro che vorrebbe esprimere la natura ambigua di qualsiasi immagine. Specie se si tratta di un’immagine  disegnata o dipinta.
Insonni, lunatici, orfani e soldati sarebbero da intendersi come “figure della veglia”, di una condizione di confine…